Il Castello di Sammezzano, e il grande parco che lo circonda, si trovano nei pressi del paese di Leccio, nel comune di Reggello. Il Castello ha assunto la sua forma attuale dopo essere stato completamente riprogettato da Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, fra il 1853 e il 1889.

La storia del luogo di Sammezzano è però ben più antica. Infatti si ipotizza che, già in epoca romana, in quel luogo esisteva una struttura, oggi sconosciuta. Nei secoli successivi, la tenuta di cui fa parte il Castello, appartenne ad importanti famiglie come gli Altoviti e i Medici di Firenze.

Giovanni Jacopo De Medici vendette la tenuta alla famiglia Ximenes d’Aragona, che rimase in possesso del Castello fino alla morte del suo ultimo erede, Ferdinando Ximenes, nel 1816. Successivamente, tutta l’eredità degli Ximenes passò in mano al parente più diretto, il primogenito della sorella di Ferdinando, moglie di Niccolò Panciatichi.

La torre con l'orologio del castello di Sammezzano

 

Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, entrato in possesso del Castello, iniziò i lavori che riprogettarono completamente la sua struttura. Ferdinando, affascinato e influenzato dall’Orientalismo (il cui centro nel 1800 era proprio Firenze), apportò un tocco orientale più o meno marcato alla struttura.

I lavori al Castello di Sammezzano iniziarono nel 1853 e finirono nel 1889, con la costruzione della Torre Centrale, sulla quale è scolpito l’anno di termine dei lavori. Tutti i materiali utilizzati per l’espansione e la riprogettazione delle sale vennero realizzati in loco.

Ferdinando era un uomo attivissimo, esperto di scienze, collezionista e uomo politico. Fu infatti consigliere nel Municipio di Reggello e di Firenze, Consigliere del Consiglio Provinciale e Deputato del Regno. Una delle frasi più rappresentative sul suo pensiero politico e più in generale sull’Italia si può ritrovare all’interno della struttura: ”Mi vergogno a dirlo, ma è vero: l’Italia è in mano a ladri, esattori, meretrici e sensali che la controllano e la divorano. Ma non di questo mi dolgo, ma del fatto che ce lo siamo meritato”.

Ferdinando era inoltre appassionato e esperto in botanica, e grazie alle sue conoscenze riprogettò completamente il Parco intorno al Castello, facendo piantare oltre 100 piante esotiche, che dovevano fare da cornice allo splendido Castello di Sammezzano.

Le sequoie del parco del Castello di Sammezzano

Il parco è quindi famoso per la quantità di piante rare e per la presenza di imponenti sequoie della California, che svettano imponenti sulle pendici della collina di Sammezzano.

Negli anni 70 del 1900, il Castello di Sammezzano fu trasformato in albergo e ristorante, e rimase aperto fino alla fine degli anni 80, quando passò in mano ad una società inglese. Secondo il piano regolatore del Comune di Reggello, l’area doveva essere trasformata in una struttura turistico ricettiva, ma è rimasto in stato di abbandono.

Da qualche anno un comitato di volontari, Comitato FPXA, si muove per promuovere e far visitare (quando possibile) il Castello agli appassionati e agli interessati.